Come sarà l’auto del futuro

Pubblicato il 5 ago 2020InAutonoleggio e automotive
Come sarà l’auto del futuro

Cosa si è detto durante il convegno  “Connected Car & Mobility” riguardo l’evoluzione dell’automobile, in breve.

Lo sviluppo tecnologico prosegue a velocità impressionante in tutti i settori. Prova a pensare alla proliferazione delle startup innovative degli ultimi anni, ai processi di digitalizzazione che hanno interessato praticamente tutti gli strumenti che usi nella vita quotidiana e a come le infrastrutture e i servizi urbani si stiano plasmando in vista di un futuro totalmente smart. Anche l’universo automotive si è evoluto con una velocità pazzesca e rapidi upgrade non hanno riguardato solo il motore e l’alimentazione. Perché, parliamoci chiaro, che l’auto del futuro sarà elettrica è ormai evidente. Ma non bastano le propulsioni ecologiche per rendere un’automobile davvero smart. Per comprendere il futuro della mobilità e analizzare tutti i fenomeni e le tendenze ad essa collegati, nasce, nel 2019, l’Osservatorio Smart & Connected Car.

Osservatorio Smart & Connected Car

Promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, l’Osservatorio ha come scopo quello di analizzare tutti i trend che vedono protagonista l’evoluzione dell’auto nel breve e nel lungo termine, a livello nazionale ed internazionale. Il suo team non si limita all’analisi dei dati, bensì è di fondamentale importanza la condivisione di essi. Gli ultimi risultati sono stati infatti discussi durante il convegno online “Connected Car & Mobility: un nuovo inizio”. I temi  trattati sono stati così stimolanti da essere in grado di trasportarci spesso in un universo sci-fi, eppure così tanti da non poterli riassumere tutti in un unico articolo. È per questo che oggi puntiamo i nostri riflettori unicamente sull’auto del futuro, attraverso le parole del team del Politecnico.

Qualche dato

Per contestualizzare le previsioni del Direttore e dei Professori del Politecnico di Milano è importante, innanzitutto, riportare alcuni dati raccolti dall’Osservatorio Smart & Connected Car nel corso dello scorso anno.

in Italia, il mercato delle connected car cresce del 14%, in linea con i dati dei paesi occidentali. 

Nel 2019 sulle strade italiane circolavano 16,7 milioni di veicoli connessi (più del 40% del totale). Fra coloro i quali ancora non ne possiedono uno, più della metà ha intenzione di acquistarlo e il 22% di loro lo farà entro il prossimo anno. Sei auto su dieci (10,5 milioni) sono equipaggiate con una Black Box, che vince l’oro fra i dispositivi più diffusi, con una crescita del +9% rispetto all’anno precedente. Seguono, con un tasso di crescita decisamente più rilevante, le auto che nascono già connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o bluetooth(4 milioni, +33%).

Il 61% delle auto italiane ha almeno un optional smart. Fra questi, i più diffusi sono i dispositivi  di assistenza al parcheggio (37%), gli assistenti vocali (27%), funzionalità di assistenza alla guida (18%), accessori per la sicurezza come la frenata automatica d’emergenza (18%), che diventerà obbligatoria su tutte le nuove auto a partire dal 2022, e la connettività Wi-Fi (18%).

L’auto del futuro attraverso le parole del Direttore dell’Osservatorio

“L’auto del futuro avrà la connettività integrata a bordo veicolo, in grado di abilitare nuovi servizi per gli utenti; la condivisione del veicolo si affermerà come nuova modalità di utilizzo accanto alla proprietà; l’auto sarà inoltre intelligente e autonoma, consentendo al conducente di dedicarsi ad altre attività; i veicoli alimentati a carburante fossile saranno progressivamente sostituiti da quelli elettrici”, afferma Il Direttore dell’Osservatorio, Giulio Salvadori. 

“Questi cambiamenti - continua - stanno avvenendo rapidamente e coinvolgono produttori di auto, fornitori di servizi, giganti hi-tech e startup innovative: la creazione di un ecosistema solido e collaborativo sarà uno degli elementi su cui il mercato dovrà puntare”.

L’auto del futuro: lo scenario descritto dai docenti

Durante il convegno, il Professore Ordinario di Ingegneria dell’Automazione e il Professore Associato di Ingegneria delle Telecomunicazioni del Politecnico (Sergio Savaresi e Monica Nicoli) hanno affermato che “l’attuale modello di mobilità basato su veicoli di grandi dimensioni, alimentati a combustibile fossile, di proprietà personale e guidati da persone nei prossimi decenni verrà sostituito da un modello fondato su veicoli più piccoli, elettrici, di proprietà condivisa e a guida autonoma e sullo sviluppo di una rete logistica di consegna delle merci altamente automatizzata. Questo sviluppo tecnologico sarà largamente basato su tecnologie digitali di automazione e controllo, sensori e sistemi di comunicazione per la condivisione ed elaborazione dei dati. La crescente complessità di progettazione dei veicoli, non più gestibile dai soli produttori d’auto, porterà a una revisione dei modelli di business e dell’intero ecosistema di costruttori e fornitori, dalle quali dipenderanno i nuovi equilibri economici e tecnologici dell’automotive”.

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